Quest’anno ben 152 Comuni rivieraschi (cinque in più del 2015) per 293 spiagge complessive (280 l’anno scorso) e 66 approdi turistici potranno fregiarsi della Bandiera Blu 2016, il riconoscimento internazionale assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee), che premia la qualità delle acque di balneazione ma anche il turismo sostenibile, l’attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche.
Sul podio la Liguria con 25 località premiate e due nuovi ingressi (Cerviale e Levanto), segue la Toscana (19 e un nuovo ingresso, Massa) e le Marche (17).

I criteri guida per l’assegnazione delle bandiere Blu vanno dalla “assoluta validità delle acque di balneazione” (devono avere una qualità eccellente) all’efficienza della depurazione, dalla raccolta differenziata alle aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi.

Tuttavia sono più di 33 mila i rifiuti che Legambiente ha trovato su 47 spiagge italiane, nel terzo anno della sua campagna “Beach Litter”, in cui sono stati passati al setaccio 106 mila metri quadri di arenili nel nostro Paese. Secondo le stime dell’associazione, in media si avrebbero 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia.

A farla da padrona, anche quest’anno, è la plastica soprattutto di dimensioni minori di 50 centimetri(76,3%) seguita da mozziconi di sigarette (7,9%), rifiuti di carta (5,5%), metallo (3,6%), vetro/ceramica (3,4%), legno (1,3%), rifiuti tessili (1,2%) e gomma (0,8%).

La maglia nera di litorale più sporco va alla spiaggia di Coccia di morto, a Fiumicino. Qui, dove sfocia il Tevere, si accumulano i rifiuti provenienti dal fiume.

 

(Fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/italia-rifiuti-spiaggia-333/; http://www.lifegate.it/persone/news/istat-citta-verdi-2016)